info@cameratributariabergamo.it Via Daniele Piccinini n. 2 - 24122 Bergamo

wp_1990733

  • Home
  • Author archive for wp_1990733
April 10, 2025 0 Comments

VIII CONGRESSO NAZIONALE UNCAT

4-5 APRILE 2025

RELAZIONE CONGRESSUALE

L’intelligenza artificiale e il concordato preventivo biennale. Uno sguardo al futuro: la fiscalità di massa e la tutela dei diritti individuali.

Parlando di intelligenza artificiale, pensare di dire qualcosa che non sia già stato detto o scritto è un’illusione, un’ingenuità perdonabile solo a chi ha poche primavere alle spalle.

Le probabilità di ripetere in forma di litania concetti già espressi da altri sono molto elevate. Tanto più se, come nel mio caso, si possiedono scarse conoscenze e – lo confesso - il moto di passione intellettuale per capirne i meccanismi di funzionamento non è dei più intensi.

Il tema è però vitale e così, confidando nella benevolenza di chi legge o ascolta, può valere la pena compiere un pudico tentativo di declinarne gli effetti in chiave giuridica. L’angolo prospettico del diritto riportato al centro dell’analisi, mettendo in secondo piano gli aspetti squisitamente informatici.

January 29, 2025 0 Comments

L’art. 7 d.lgs 546/1992, la cui attuale epigrafe si riferisce ai  “Poteri delle corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado”, ha disciplinato e disciplina  i poteri istruttori del Giudice. 

Tralasciate le pur significative modifiche al comma 4) in punto prova testimoniale e l’introduzione del nuovo comma 5 bis) circa l’onere probatorio gravante sull’amministrazione, la disamina dell’interpretazione via via formatasi in relazione ai poteri del giudice tributario di acquisire (ulteriori) elementi conoscitivi -poteri questi normati appunto dai primi due commi dell’articolo in oggetto- suscita nel difensore della parte privata delle perplessità.

Infatti,  in passato veniva ripetuto dalla giurisprudenza di legittimità che a tale potere il Giudice poteva ricorrere allorquando “l’assolvimento dell’onere della prova a carico del contribuente sia (dimostrato essere, ndr) impossibile o sommamente difficile” (Cass. civ., Sez. V, 17/07/2018, n. 18940, parte motiva), precisando che tale potere “dev’essere interpretato alla luce del principio di terzietà sancito dall’art. 111 Cost., il quale non consente al giudice di sopperire alle carenze istruttorie delle parti, sovvertendo i rispettivi oneri probatori: [esso], pertanto, può essere esercitato soltanto ove sussista un’obiettiva situazione di incertezza, al fine di integrare

October 21, 2024 0 Comments

Riprendo il mio ragionamento, più o meno dove l’ho lasciato un anno fa.
Qualche riflessione che si spinge appena più avanti, affrontando temi che
incutono timore per la loro complessità e che quasi certamente sono fuori
dalla mia portata.
Ci provo con grande timidezza, confidando nella benevolenza di tutti i
componenti della Camera Tributaria e di chiunque altro dovesse
casualmente leggere queste poche righe.
Il filo conduttore: la recente riforma tributaria e le situazioni soggettive.
E quindi, dentro la riforma tributaria, lo Statuto dei diritti del contribuente e
un nuovo orizzonte nelle relazioni tra Stato e individuo, tra potere e libertà,
tra interesse erariale e salvaguardia dei diritti patrimoniali.
La tutela della proprietà come asse cartesiano nell’attuazione del rapporto di
imposta, prima, più alto dell’interesse fiscale. Forse, addirittura, l’idea
dell’io che sostituisce l’idea del collettivo.
Una vera e propria fase di rottura, una rivoluzione secondo l’accezione data
a questo termine da uno studioso che cito con tutto il pudore del mondo,
Norberto Bobbio (1). O almeno così dovrebbe essere.
In realtà restano molti dubbi e di qui i miei pensieri, da cittadino prima che
da Avvocato.
Partirei, sempre imbattendosi in Autori di fronte ai quali ci si inchina (2),
dalla Grundnorm dell’originario

September 21, 2024 0 Comments

Le contestazioni di indebito utilizzo in compensazione dei crediti di imposta per ricerca e sviluppo di cui all’art. 3 D.L. 145/2013 hanno occupato e stanno occupando diversi Uffici dell’Amministrazione finanziaria e, conseguentemente, preoccupano i molti contribuenti che ne hanno usufruito negli ultimi anni, impegnando gli operatori del diritto tributario.

La fattispecie è di grande interesse e complessità e vi sono molteplici aspetti che presentano criticità che vedono contrapposti Fisco e contribuenti, anche in considerazione di una legislazione particolarmente generica e fumosa che si è prestata a ampi interventi interpretativi da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Nel presente contributo ci si concentrerà sulla questione relativa alla distinzione tra credito inesistente e credito non spettante, che comporta importanti conseguenze, oltre che a livello sanzionatorio amministrativo e penale, anche in tema di termini di decadenza per l’esercizio dell’azione di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Com’è noto, la disciplina sanzionatoria dell’indebita compensazione dei crediti di imposta è stata recentemente oggetto di riforma da parte del legislatore con il D.Lgs. n. 87 del 14.06.2024, tuttavia l’applicazione delle nuove

August 27, 2024 0 Comments

Ritengo di sottoporre a coloro che consultano questo sito un problema che non avrebbe mai neppure dovuto presentarsi all’attenzione degli operatori: alludo al c.d. automatico ribaltamento nei confronti dei soci dell’esito accertativo nei confronti di società a ristretta base partecipativa[1].

- I -

Sommario 

a)       Breve inquadramento (Par. II).

b)     I principi generali urtano con lo schema presuntivo fatto proprio dai magistrati di cassazione (Par. III).

c)       L’art. 17 lettera h della Legge 9.8.2023 n. 111 impone all’Ufficio di dimostrare l’avvenuto incasso da parte dei soci (Par. IV). 

- II -      

Breve inquadramento della questione

Come è noto, costituisce prassi consolidata da parte degli Uffici quella di ribaltare sui soci di società a ristretta base partecipativa i redditi che si assumono evasi dalla società; ciò in via automatica e senza una qualunque forma di istruttoria tesa a verificare

July 23, 2024 0 Comments

Fra i vari temi di attualità “disponibili” ho scelto di affrontare questo perché, nello svolgimento della professione ho riscontrato con sempre maggiore frequenza come l’Agenzia delle Entrate utilizzi questo ragionamento di tipo presuntivo come un vero e proprio modello accertativo, forte di una giurisprudenza di legittimità (e di merito) granitica, nel cui solco l’Ufficio dà per presunta la distribuzione degli utili extra-contabili in capo ai soci di società di capitali a ristretta base e, come molti di Voi ben sapranno, non soltanto questi utili.

Il taglio che intendo dare a questo breve articolo sarà quindi pratico, in quanto si fonda su esperienze professionali interpretate e commentate alla luce di articoli ed approfondimenti scritti da colleghi e studiosi della materia, che proverò a selezionare dal copioso materiale disponibile in rete tanto su piattaforme dedicate, quanto da fonti aperte.

Partiamo brevemente dalla “regola”: i dividendi percepiti da soci di società di capitali appartengono all’area dei redditi di capitale di cui agli articoli 44 e 45 del T.U.I.R..

Tale normativa non prevede una definizione specifica di redditi di capitale ma un elenco

July 12, 2024 0 Comments

Come sappiamo, il ravvedimento operoso, disciplinato dall’art. 13, D. Lgs. n. 472/1997, è quell’istituto che consente ai contribuenti o agli obbligati in solido, di porre rimedio spontaneamente ad errori od omissioni, fruendo di una riduzione delle sanzioni rapportata sia in base al tipo di errore commesso, sia in base all’arco temporale per il quale lo stesso si è protratto, “… con l'obiettivo di garantire una maggiore premialità per il contribuente che si attivi tempestivamente rispetto al momento di commissione della violazione oggetto di regolarizzazione” (Circ. Ag. Entrate 9.06.2015, n. 23).

In una logica di sinallagmaticità, l’effetto premiale dello sconto sulle sanzioni è bilanciato dal vantaggio per l’Erario o per l’ente impositore di contare su un immediato incremento di gettito, risparmiando tempo e risorse rispetto a quelle impiegate negli ordinari procedimenti di accertamento e di eventuale contenzioso.

La ratio originaria dell’istituto era quella di consentire all’autore della violazione di rimediarvi spontaneamente: la premialità, rappresentata da una riduzione delle sanzioni, era quindi l’effetto della resipiscenza del contribuente che si attivava per riparare all’irregolarità commessa, prima che la stessa fosse rilevata dall’amministrazione finanziaria.

July 11, 2024 0 Comments

Alcuni recenti interventi normativi in materia di onere della prova e di delega alla riforma del sistema tributario, mi spingono a sottoporre ai lettori di questo sito alcune considerazioni in merito al potere sanzionatorio spettante agli Enti impositori; potere che, allo stato, viene esercitato in via automatica, ma che, alla luce del sistema non appare scontato che possa essere così.

Innanzitutto, ritengo opportuno partire dal dato normativa che, a sensi del Dlgs 18.12.1997 n. 472, dal 1.1.1998, esclude che l’esercizio della funzione sanzionatoria possa svolgere, seppur implicitamente, anche una funzione di carattere risarcitorio.

Da quella data, infatti, la sanzione costituisce pretesa puramente afflittiva, priva di componenti di risarcitorie e/o indennitarie.

A ulteriore conforto di quanto appena affermato, aggiungo che il diritto armonizzato, nella sua più autorevole interpretazione – quella della Corte di Giustizia – tende ad escludere la legittimità di sanzioni in presenza di una intervenuta eliminazione del danno al bene giuridico, essendo il ristoro economico rimesso esclusivamente agli interessi di mora.[1]

July 10, 2024 1 Comment

di avv. Michele Trovesi, presidente della Camera Tributaria di Bergamo

Il riferimento alla Magna Charta nel nostro logo è impegnativo.

Costringe ognuno di noi a darne una spiegazione sensata. Perché il richiamo a quel documento, che senso ha; non può essere un mero estetismo, un affidarsi a un simbolo secondo la logica del marketing o della pubblicità, come si diceva una volta. La mano destra sul mento e si riflette.

E subito i pensieri si aggrovigliano perché siamo costretti a uscire dai confini del diritto tributario, serve guardare oltre; o meglio, serve pensare alla nostra materia dall’angolo dei principi.

Dunque, la Magna Charta. Qualche libro sul comodino, i ricordi del Liceo e proviamo a costruire un piccolo ragionamento.

Con il regno di Enrico II Plantageneto (1154-1189), nell’Europa che vive le tenebre del Medio Evo, il potere centrale del sovrano si consolida come mai accaduto